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L’incredibile storia di Starbucks e dell’uomo che l’ha resa famosa


Categorie : Curiosità

Chiunque sia reduce da un viaggio all’estero, riporta via con se l’esperienza di aver bevuto, almeno una volta, un caffè da Starbucks, la catena di caffetterie mondiale più famosa al mondo. Praticamente uno status symbol, Starbucks è sinonimo di internazionalità, modernità e di tutto l’immaginario legato alla saga dei telefilm americani, Friends uno su tutti, dove la caffetteria era il luogo per eccellenza dove si riunivano gli amici, dove ci si scambiavano le confidenze, dove accadevano le cose.

caffè starbucks

Fondata a Seattle nel 1971, la prima caffetteria Starbucks nasceva da un’anonima torrefazione nel bel mezzo del nulla. Il genio e l’intraprendenza del suo ideatore, Howard Schultz, ad oggi fra gli uomini più ricchi del mondo, ne hanno fatto un vero e proprio fenomeno sociale, che ha trasformato radicalmente il rapporto delle persone con il caffè.

 

Cresciuto nelle case popolari di Brooklyn, Schultz ha vissuto un’infazia flagellata dalla povertà e dalla cattiva sorte. Un infortunio, infatti, immobilizzò il padre, conducente di tir senza copertura sanitaria, costringendo così la famiglia intera a vivere di stenti. Selezionato per una delle più prestigiose Università del Michigan grazie alle proprie gesta sportive, Schultz decise di non giocare a football per mantenersi all’università, bensì di aprire un prestito d'onore e di lavorare come barista per sbarcare il lunario.

 

Divenuto un agente di vendita a seguito del conseguimento della laurea , per Schultz si concretizza il fortunato evento con Starbucks: la piccola torrefazione di Seattle, infatti, catturò la sua attenzione con un ordine di grosse dimensioni per caffettiere all’americana. Colpito dalla  determinazione dei fondatori a investire in un prodotto di nicchia, Schultz partì per incontrarli e appena un  anno dopo, diventò il loro Direttore Marketing.

 

Schultz e il modello del bar all’italiana

E’ paradossale pensare che la strategia di marketing con cui oggi lavorano le caffetterie Starbucks, sia stata modellata sull’osservazione delle dinamiche nei bar italiani! L’Italia quindi, l’unico paese europeo dove la catena non è presente!

Fu proprio a Milano, durante un viaggio di lavoro, che Shultz ebbe modo di osservare il rapporto personale fra i baristi della città e i propri clienti. Folgorato dall’idea di replicare qualcosa di simile, Schultz prova a convincere i fondatori di Starbucks a trasformare la torrefazione in un caffetteria di ispirazione italiana, ma i proprietari declinano. Forte delle proprie idee, Shultz non si arrese e grazie a questa grande determinazione, nel giro di pochi anni, con una catena di 165 caffetterie, Starbucks sbarca a Wall Street e chiude l’anno con un giro d’affari da 93 milioni di dollari.

 

Schultz  non ha mai dimenticato le proprie radici: ha varato un programma per pagare il college ai  dipendenti e, memore dell’incidente di cui è stato vittima il padre, offre a tutti i lavoratori, compresi quelli part time, una copertura sanitaria completa e tutelativa.

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